Racconto presentato al concorso "Bondeko" 3° classificata

 

1105 GIORNI


 

Sembrava un venerdì come tutti gli altri, erano appena passate le 17, ho fatto una telefonata ma non ero tranquilla, una strana presenza aleggiava intorno a me. Ha risposto mia madre con voce tremante “Positivo:cancro.”

All’improvviso ho sentito qualcosa dentro la pancia come un drago che ti entra e ti colpisce alla bocca dello stomaco.

Mio  padre? Impossibile!! 

Che ironia…tutta la vita a cercare la positività e la trovi quando non la vuoi.

Ospedale di Lecco, prognosi: sei mesi e tanti saluti. Che tatto che hanno avuto alcuni medici quasi come Dottor House, lui di solito però indovina.

E il drago ha preso spazio nel mio corpo, scalciando senza tregua.

Non ci potevo credere. Mio padre era forte, non si fermava mai, aveva sempre mille idee da realizzare, non poteva essere. Avremmo lottato contro ogni previsione.

E abbiamo lottato, tutti, per lui e con lui, non per sei mesi ma per 1105 lunghissimi giorni. Uno dopo l’altro tra speranze, delusioni, pianti e tante parole che prima non ci eravamo mai detti.

Per tutto il tempo ho  sempre sentito la sua presenza, lo sentivo girare dentro e mordicchiare qua e là, ogni tanto sferzava un colpo più forte e poi si nascondeva.

Noi attaccati a un filo di speranza,  non ci volevamo arrendere.

Ma un caldissimo giorno di giugno, sempre di venerdì alle 17, il filo si è spezzato e lui se ne è andato.

Mi è rimasto moltissimo di lui, se mi guardo intorno  vedo la sua mano in ogni cosa  e dentro di me ha lasciato talmente tanto che sembra sia vissuto per mille anni.

Anche il drago è rimasto, se ne sta lì nascosto in fondo alla mia pancia, assopito, ogni tanto si sveglia dà un morsetto e se ne torna a dormire. Ma non mi lascia dimenticare.